giovedì 30 novembre 2017

Recensione; "Una perfetta sconosciuta" di Alafair Burke

Buongiorno cari amici lettori!
Siamo giunti alla fine di questo mese di Novembre e ciò che ci aspetta oggi sarà una giornata veramente molto ricca!
In arrivo per voi le recensione delle mie due ultime letture e soprattutto la mia speciale classifica delle letture che ho fatto nel corso del mese! Cosa mi dite, siete pronti?
Benissimo! La prima recensione è quella di un altro bellissimo thriller di Alafair Burke, autrice di "La ragazza nel parco", libro che mi ha veramente deliziato quando ho avuto modo di leggerlo (sul blog trovate la recensione, per leggerla cliccate qui)
Considerando il commento assolutamente positivo per l'esordio avevo aspettative davvero molte alte per questa sua ultima pubblicazione e sono stata molto felice nel constatare che questa scrittrice è stata più che all'altezza, creando un thriller scorrevole, coinvolgente e nelle ultime pagine davvero imprevedibile!


Titolo: Una perfetta sconosciuta
Autore: Alafair Burke
Paese: Stati Uniti
Titolo originale: Long Gone
Genere: Thriller
Pagine: 432
Casa editrice: Piemme
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo di copertina: 18.50 copertina rigida
Ebook: 9.99 euro 

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Le cose migliori della vita di Alice Humphrey sono avvenute per caso; per caso ha intrapreso gli studi in storia dell'arte, per caso ha trovato un bellissimo appartamento a New York, per caso ha incontrato la sua migliore amica e quando, per caso, un uomo appena conosciuto ad una mostra le offre un fantastico lavoro come direttrice di una galleria di prossima apertura pensa che si tratti dell'ennesimo colpo di fortuna. Del resto, lei, può considerarsi una donna fortunata; figlia di celebre regista premio Oscar e di una bellissima attrice, Alice ha sempre vissuto nell'agio, fino a quando qualche anno prima, in seguito ad alcune indiscrezioni uscite sul conto delle relazioni extraconiugali del padre lei ha deciso di staccarsi dal supporto genitoriale e cavarsela da sola.
Dopo più di un anno a vivere di rendita però è il momento di darsi da fare e Alice capisce che la galleria sarà il modo per rifarsi. Tutto si complica quando vede per la prima volta le foto dell'artista che dovrà rappresentare, foto sconvolgenti e decisamente anticonformiste che già nel giro di un paio di giorni aizzano gli animi di un gruppo di fondamentalisti religiosi che iniziano a protestare di fronte alla galleria urlando slogan e affermando la possibile illegalità di alcune opere.
Disperata per il caso mediatico che sta velocemente dilagando, Alice chiede aiuto al suo capo e dopo averlo raggiunto all'appuntamento fissato per la mattina dopo in galleria scopre, non solo che il negozio è stato completamente svuotato, ma che l'uomo è stato ucciso con un colpo di pistola.
Supportata dalla vicinanza di Lily e Jeff, i suoi cari amici, Alice cerca di riprendersi dallo shock, non rendendosi conto però che quello è solo l'inizio; due poliziotti infatti qualche giorno dopo si presentano a casa sua presentandole una foto che dimostra un rapporto con la vittima ben più intimo di quello da lei affermato e che la posiziona in un attimo tra i maggiori sospettati per la sua terribile morte. Nello stesso momento a qualche chilometro di distanza un giovane poliziotto inizia ad indagare sulla sparizione di una ragazzina e un agente FBI continua la sua missione pedinando l'uomo che ha distrutto totalmente la sua vita.
Nessuno può immaginare quanto le cose siano profondamente collegate.


Alafair Burke si sta rivelando pian piano una delle migliori autrice di thriller moderno.
Dopo avermi conquistato nel suo libro d'esordio, continua a convincermi anche in questa ultima pubblicazione. Del resto, non è un caso che gli agenti letterari l'abbiano scelta per creare un duo impareggiabile nientepopodimeno che con Mary Higgins Clare!
Il suo stile di scrittura appare fin dalle primissime pagine incredibilmente coinvolgente e scorrevole, tanto che mi sono ritrovata a macinare pagine come se non ci fosse domani nonostante la mia scarsa disponibilità di tempo. L'idea di questo romanzo è dall'inizio molto interessante e da vita ad una prima parte assolutamente intrigante, seppur decisamente complessa, considerando le ben tre storie che si sviluppano parallelamente; il dramma di Alice, ritrovatasi all'improvviso al centro di una diabolica macchinazione, la sparizione della quindicenne Becca e l'indagine dell'agente Hank Backman per incastrare un terribile criminale.
Le tre correnti narrative appaiono per buona parte del libro totalmente separate e attraversano una parte in cui la tensione lentamente cala fino ad impennarsi quando finalmente si congiungano, rivelando meccaniche e situazioni assolutamente imprevedibili.
Unico piccolo cavillo, avrei immaginato l'epilogo di una delle storie ben più incisiva di quanto alla fine si rivela essere.. però ammetto che la scelta della scrittrice appare in ogni modo interessante e che alle volte nelle indagini gli equivoci possono sempre essere dietro l'angolo.
Il "fattore wow" in ogni caso è assicurato! E per quanto proverete a trovare una soluzione all'intreccio di vicende non sarà per nulla facile, ve lo dice una che lo ha fatto diverse volte prima di doversi ricredere. Sarà solo l'ultimissima pagina a rivelarvi la verità, proprio come un vero ottimo thriller sa fare!
Questa autrice mi sta piacendo veramente molto e vi invito caldamente a scoprirla attraverso una delle sue pubblicazioni.
Per ora la mia opinione nei suoi confronti è più che positiva.


Voto: 8

Frase: "Aveva sempre saputo che quel bacio avrebbe rovinato tutto. E non l'aveva nemmeno assaporato"




Alafair Burke, nata in Florida nell'ottobre del 1969 e figlia dello scrittore James Lee Burke, è stata pubblico ministero a Portland, Oregon, e attualmente insegna diritto penale alla Hofstra Law School di New York. Esordisce nella letteratura thriller con il best seller "La ragazza nel parco" e, dopo aver confermato il successo con "La città del terrore" e "Una perfetta sconosciuta", inizia un progetto a quattro mani con la collega Mary Higgins Clark con la quale pubblica "Così immobile tra le mie braccia" e "La sposa era vestita di bianco".


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