giovedì 30 novembre 2017

Recensione; "Oceano mare" di Alessandro Baricco

Seconda recensione di oggi, ultimo libro del mese! Finito di leggere praticamente due ore fa!
Inanzi tutto devo fare una grandissima ammissione di colpa; seppur io abbai sentito parlare di Alessandro Baricco almeno un miliardo di volte nella mia vita dei suoi romanzi fino a qualche giorno fa avevo letto solo "Tre volte all'alba", libro che avevo scovato qualche anno fa tra gli scaffali della biblioteca e che mi aveva piacevolmente colpito.
Per questi motivi Baricco è uno di quegli autori che mi sento decisamente di approfondire, quindi ho acquistato alcune sue opere e ho deciso di partire, come potete vedere, da "Oceano mare".
Il motivo? Bhè non è dei più normali, effettivamente.
Pian piano su questo blog state scoprendo le moltissime passioni che insieme ai libri caratterizzano la mia vita. Una di queste, dovete sapere, è quella per lo sport (seguito, non praticano, sono pigra fino al fondo dell'anima) e una delle discipline che seguo con molto interesse è la pallavolo.
Chi conosce almeno un po' questo sport deve per forza sapere chi è Ivan Zaytsev (chi non lo conosca vada a cercarlo su Google immediatamente!) ed è proprio grazie a questo splendido uomo che sono stata spinta verso la scelta di questa lettura. In un intervista di qualche tempo fa, Ivan ha infatti dichiarato di essere molto legato a questo libro, passione condivisa con la moglie, tanto da aver persino un tatuaggio che riporta una delle sue frasi.
Indiscrezioni a parte, ho preso in mano questo libro senza sapere cosa aspettarmi e, dopo un momento iniziale un po' instabile, ne sono uscita fuori totalmente ammaliata.



Titolo: Oceano mare
Autore: Alessandro Baricco
Paese: Italia
Genere: Romanzo
Pagine: 160
Casa editrice: Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 1993
Prezzo di copertina: 9.00 euro copertina flessibile
Ebook: 5.99 euro 

Link per l’acquisto Amazon e ibs







Un terribile giorno, nel mezzo di un oceano qualsiasi, una fregata della marina francese fece naufragio e centoquarantasette uomini, tra civili, ufficiali, marinai e medici, si ritrovarono a dove affrontare il mare salendo su un instabile enorme zattera.
Tante cose avvennero in quei terribili giorni, alcuni dei quali davvero troppo crudeli da raccontare, e ben pochi riuscirono a salvarsi, sempre che ci si possa davvero definiti salvati dopo un esperienza del genere.
Molti anni dopo all'interno della locanda Almayer, posta proprio in riva al mare e abitata da un gruppo di bambini assai particolari, si ritrovano dei personaggio decisamente poco comuni.
Un pittore che dipinge in mare con l'acqua di mare, una donna bellissima che aspetta l'arrivo del suo amante, uno studioso dal nome buffo che studia dove finiscono tutte le cose, una ragazzina che vuole guarire da una malattia accompagnata da un istrionico prete e infine un uomo misterioso, con la pelle bruciata dal sole, che nella vita ha visto troppe cose e che non vuole dire il suo nome.
Tutti loro sono giunti in quel luogo alla ricerca di qualcosa, chi l'amore, chi la salvezza, chi una terribile vendetta, e ognuno di loro sarà destinato in qualche modo a trovarlo, lasciandosi invadere dal potere eterno e invincibile del mare.


Non si può negare che Alessandro Baricco abbia uno stile di scrittura uno nel suo genere e, inizialmente, devo ammettere di essere stata un po' stranita dalla lettura, come del resto succede sempre quando ci si trova di fronte a qualcosa che va fuori dai canoni a cui siamo abituati.
Non capivo se quello che stavo leggendo era un romanzo, un romanzo a racconti, una poesia, una opera teatrale o una favola moderna e la risposta l'ho avuta solo lasciandomi trasportare dalle pagine.
"Oceano mare" è tutte queste cose messe insieme. È sia romanzo sia poema, sia opera teatrale sia favola. E questo ha decisamente qualcosa di straordinario perché se anche tutto ciò può sembrare impossibile tra le sue pagine acquista inspiegabilmente senso, in un modo che non è nemmeno facile da dire.
È comporto sono tre parti divise, la prima narra l'arrivo dei personaggi alla locanda, la seconda invece è la descrizione del naufragio, parte che ho apprezzato moltissimo e che è stata fondamentale per farmi comprendere a pieno l'intera storia, la terza l'epilogo, diviso in racconti dei vari personaggi e l'unione dei due fatti, fino ad allora scissi, in un colpo di scena fuori da qualsiasi previsione.
Personaggi e frasi sono senza dubbio i punti di forza di questo romanzo; è praticamente impossibile non sentire l'impulso di fermarsi ogni due minuti a sottolineare qualche messaggio oppure affezionarsi alle vicende del pittore che ogni mattina parte, si fa portare su un isolotto per tutta la notte sommerso e cerca di dipingere il mare usando la sua essenza o a quelle del professore che studia i limiti delle che cose che da anni scrive lettere per il suo amore che ancora deve incontrare.
"Oceano mare" viaggia costantemente sul filo del surreale lasciandosi trasportare da una magia che pochi altri libri possono vantare.
Anche solo il fatto di non scegliere un'ambientazione precisa la dice moltissimo sull'animo dello scrittore; basandoci suoi nomi veniamo infatti spinti a pensare che possiamo trovarci in Spagna, poi in Francia e infine in Germania o chissà dove e questo ci permette di essere fuori da ogni tempo e da ogni luogo, in un mondo creato a nostra dimensione e immaginazione.
Penso di non fare torto a nessuno dicendo di essermi trovata di fronte ad un vero genio creativo, che come ogni artista geniale può essere adorato o considerato un pazzo ma che per comprenderlo bisogna avvicinarglisi pian piano. Io ho appena intrapreso questo lungo cammino.


Voto: 8


Frase: "L'unica persona che mi abbia davvero insegnato qualcosa, un vecchio che si chiamava Darrell, diceva sempre che ci sono tre tipi di uomini: quelli che vivono davanti al mare, quelli che si spingono dentro il mare, e quelli che dal mare riescono a tornare, vivi. E diceva: vedrai la sorpresa quando scoprirai quali sono i più felici"


Alessandro Baricco nasce a Torino il 25 gennaio 1958. Si laurea in Filosofia con una tesi in Estetica e studia contemporaneamente al Conservatorio dove si diploma in pianoforte.
L'amore per la musica e per la letteratura ispireranno sin dagli inizi la sua attività di saggista e narratore. Come saggista esordisce nel 1988 con "Il genio in fuga, Due saggi sul teatro musicale di Gioacchino Rossini" e come narratone nel 1991 con "Castelli di rabbia" che si afferma da subito come vera rivelazione nel panorama della letteratura italiana.
Al grandioso esordio seguono numerosi romanzi di successo come "Oceano mare", "Novecento" (da cui è stato tratto il meraviglioso film "La leggenda del pianista sull'oceano"), "Seta" (anch'esso portato sul grande schermo), "City", "Senza sangue" e molti altri.

Nessun commento:

Posta un commento